L’unico anniversario che conta nel 2024 è quello di The Lady

Prima che andasse di moda, The Lady di Lory Del Santo ci ha dato la possibilità di seguire in streaming un’avvincente produzione seriale, ma anche di sperimentare un binge watching ante litteram per chi attendeva di aver abbastanza episodi da recuperare tutti insieme. Ha anche dimostrato che il potere del passaparola online e dell’ironia social può creare una storia di mini-successo virale, senza che ci siano dietro ingenti budget di marketing e comunicazione. The Lady, poi, è stato anche la fotografia piuttosto acida e esatta di un preciso momento dell’evoluzione milanese degli ultimi anni, tutta grattacieli, ristoranti di lusso e dinamismo imbruttito. Riguardato oggi, a distanza di un decennio in cui la serialità internazionale ha costruito su sé stessa una torre dorata che ci appare già pericolosamente scricchiolante, ci appare come un’anomalia preconizzante, un errore di sistema che vaga dal trash all’esistenzialista, uno storytelling tutto silicone, steroidi ed entusiasmo eccessivo.

Forse non sapremo mai decidere definitivamente se è meglio Lory Del Santo o Woody Allen, ma di sicuro saremo grati a questa creatrice-attrice-regista-sceneggiatrice-produttrice (multi-hyphenate, dicono gli americani che se la tirano) per averci regalato una perla rara che nell’anno domini 2024 riguardiamo con una certa dose di stupore e soprattutto nostalgia. Del resto, nel frattempo, in quanto ad assurdità, cafoneria e incomprensibilità la realtà ha superato a destra The Lady, ma proprio ad occhi chiusi. Ma ora, scusate, è venuto il momento di fare una pausa.